Ricotta essiccata ovicaprina PAT Campania

A Salerno e nei comuni della provincia, è antichissima tradizione produrre la ricotta salata, nei periodi dell’anno in cui c’è molta abbondanza di latte, per cui una parte di essa viene destinata alla stagionatura, in modo tale da ottenere un prodotto da grattugia molto utilizzato per arricchire i piatti tipici locali.

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Ricotta fresca ed essiccata di bufala PAT Campania

In tutte le aree di produzione della mozzarella di bufala campana, quindi le province di Benevento, Salerno, Caserta, Napoli e altre ricadenti nell’area della DOP “Mozzarella di bufala Campana”, dalla lavorazione del siero della mozzarella si ricava anche la ricotta, che può essere consumata fresca o sottoposta a essiccamento. La ricotta di bufala fresca ha un colore latteo e consistenza morbida e si ottiene riscaldando il siero derivante dalla lavorazione del latte crudo per la produzione di mozzarella di bufala fino alla temperatura di circa 90 gradi. Al siero viene poi aggiunto sale quanto basta per ottenere la giusta sapidità del prodotto. Per ottenere, invece, la ricotta essiccata di bufala, che è a pasta compatta, è necessario che le forme stagionino in cella per circa 10 giorni e poi vengano lasciate per lo meno un mese a essiccare. Vengono poi tolte dai contenitori e lasciate stagionare altri 30 giorni, fino a essere ripulite dalle muffe, private della scorza sottile e messe sotto vuoto.

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Ricotta di pecora bagnolese PAT Campania

Prodotto lattiero caseario ottenuto con latte crudo proveniente da pecore della razza detta “bagnolese o malevizza”, costantemente al pascolo . La ricotta è di colore bianco con consistenza soffice e cremosità che aumenta col passare dei giorni. Il gusto è delicato con uno spiccato sapore di latte crudo.

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Ricotta di laticauda PAT Campania

La pecora laticauda, dalla “larga coda”, è diffusissima soprattutto nelle province di Benevento, Avellino e Caserta ed è stata originata, verosimilmente, da un incrocio della pecora appenninica, tipica dell’Italia meridionale con la pecora Nord- Africana, Berbera o Barbaresca, importata in Campania dai Borboni ai tempi di Carlo III. Da questa particolare pecora deriva, oltre che una carne pregiatissima, anche un pecorino dal sapore molto particolare, prodotto da tempi remotissimi. Anche dal siero proveniente dalla lavorazione del pecorino di laticauda, si ricava la ricotta, della particolare specie laticauda: dal siero, una volta riscaldato, affiora una massa fioccosa leggera e bianca, che viene raccolta ancora calda e messa in fuscelle fatte di giunco intrecciato, questo latticino è molto leggero, e ha un sapore delicato ma al tempo stesso un retrogusto particolarmente intenso.

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Ricotta di fuscella PAT Campania

Il termine ricotta deriva da latino recoctus, termine che stava a indicare la ricottura del siero dopo la produzione del formaggio, motivo per il quale la ricotta non può essere considerata un vero e proprio formaggio, perché si ottiene dalla lavorazione del siero che si libera dalla cagliata. è un prodotto antichissimo e diffuso in tutta la regione, che va consumato freschissimo. Si ottiene riscaldando il siero fino a una temperatura di circa 80 gradi, quando affiora una massa fioccosa leggera e bianca, che viene raccolta ancora calda e messa in cestelli di plastica o di giunco intrecciato, dette fuscelle, da cui deriva il nome questo tipo di ricotta. Si ottiene, così, una forma prismatica, di colore bianco, dalla consistenza delicatissima, che si consuma da sola o come ingrediente indispensabile in moltissimi di piatti tradizionali della Campania, dalla pasta ripiena, al dolci come la pastiera.

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Miele di rovo PAT Campania

Miele prodotto con nettare di fiori di rovo, pianta riconducibile a diverse specie di rosacee spinose del genere Rubus, particolarmente diffuse nelle aree abbandonate, rocciose, presso ruderi e nei pascoli montani aridi dell’area. Il prodotto ha colore ambrato più o meno scuro, con cristallizzazione rapida, altrimenti di consistenza liquida, sapore di frutto maturo o confettura, profumo delicato; particolarmente indicato nel caso di infiammazioni, stati influenzali e nelle diaree infantili.

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Miele di lupinella PAT Campania

II miele di Lupinella é prodotto con nettare di fiori di Onobrychis viciifolia, pianta erbacea molto rustica appartenente alla famiglia delle leguminose, tipica della flora montana mediterranea e capace di adattarsi alle pid diverse condizioni pedoclimatiche. Questa pianta é caratterizzata da foglie a 13-25 segmenti, racemi piramidali con 10-30 fiori con corolla rosea venata di purpureo e carena scura, legume monospermo dentato. Nota anche come “erba medica”, la lupinella é disintossicante per il fegato, con proprietâ sedative, antisettiche ed emollienti.II miele presenta colore giallo-ambra molto chiaro, quasi bianco, profumo leggero, floreale ed un sapore delicato, con una leggera nota fruttata.

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Miele di cardo PAT Campania

Miele prodotto con nettare di fiori di piante di cardo diverse specie di cardo (Carduus spp) e da Galactites tomentosa M., particolarmente diffusa nelle pietraie sommitali e nei pascoli montani aridi dell’area. Il prodotto ha colore ambrato più o meno chiaro, con cristallizzazione dopo alcuni mesi dalla avvenuta maturazione. Ha odore caratteristico, sapore decisamente dolce, normalmente acido, con retrogusto amaro; si presta ad accompagnare ricotta fresca o a dolcificare i Thè neri forti. Ha azione disintossicante e digestiva.

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Miele di borragine PAT Campania

Il miele è parte integrante della cultura e della storia delle popolazioni locali; i mieli monoflora rientravano nella farmacopea tradizionale, sia quella contadina che quella monastica, afferente in particolare al monastero di Montevergine sito proprio sul Partenio.

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Miele di asfodelo PAT Campania

Miele prodotto con nettare di fiori di piante di asfodelo (Asphodelus L. spp) presenti allo stato spontaneo nei pascoli montani dell’area, dove assumono spesso il ruolo di infestanti, per la capacità di rigenerazione delle foglie; su questi pascoli vengono portate le arnie all’epoca della fioritura. Il prodotto ha colore paglierino brillante con riflessi dorati, con cristalli di grana fine e regolare di colore bianco, con riflessi madreperlacei. Ha sapore fruttato, con note vegetali o floreali secondo le essenze secondarie presenti, comunque intenso; si presta ad accompagnare latticini freschi a pasta filata

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