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CILIEGIA DI MAROSTICA IGP

Per coltivare il prodotto, nel caso di nuovi impianti è necessaria un’idonea lavorazione meccanica della superficie interessata e l’analisi chimico fisica del terreno, mentre per gli impianti già esistenti devono essere garantiti l’illuminazione e l’arieggiamento delle chiome. Sono consentite tutte le forme di allegamento sia in volume sia in parete. Per la concimazione, gli elementi nutritivi da apportare devono essere finalizzati al raggiungimento e al mantenimento di un sufficiente livello di fertilità dei suoli.

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CILIEGIA DI MAROSTICA IGP

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MARRONI DEL MONFENERA IGP

I Marroni del Monfenera sono coltivati con la metodologia prevista dal disciplinare e la densità di impianto non deve superare le 140 unità nei vecchi impianti e 180 nei nuovi. La raccolta avviene manualmente, con l’ausilio di macchine raccoglitrici, dal 15 Settembre al 15 Novembre, esclusivamente dopo la caduta del prodotto a terra. Dopo la cernita, i marroni idonei sono sottoposti alla “curatura”, un procedimento che prevede l’immersione in acqua per 9 giorni e, dopo 3 mesi di conservazione, possono essere immessi al consumo.

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MARRONI DEL MONFENERA IGP

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MARRONE DI COMBAI IGP

Il Marrone di Combai è coltivato con la metodologia tradizionale e la semina è svolta in primavera. Il disciplinare prevede che il terreno possa essere concimato con elementi organici e le potature siano effettuate ogni 4-6 anni. Quando sono in piena maturazione, i frutti che cadono a terra sono raccolti, puliti e sottoposti al procedimento di “curatura”. I frutti sono immersi in acqua bollente (45-48 °C) per 45 minuti in un arco di tempo che varia dai 5 ai 7 giorni. In seguito, sono essiccati tramite una macchina asciugatrice.

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MARRONE DI COMBAI IGP

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PESCA DI VERONA IGP

Le metodologie di coltivazione della Pesca di Verona sono tre, in base al disciplinare di produzione: “convenzionale”, che segue le buone prassi della Regione Veneto; “integrata”, realizzata seguendo le norme tecniche del disciplinare della Regione Veneto e, infine, “biologica”, secondo il Reg. (CE) n. 2092/91. La densità di piantagione non deve superare le 1.000 piante per ettaro. Infine, i frutti sono raccolti da terra con l’ausilio di carri-raccolta e posti in cassette, ceste o cassoni di plastica.

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PESCA DI VERONA IGP

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RADICCHIO VARIEGATO DI CASTEL FRANCO IGP

Le modalità di coltivazione del Radicchio sono scandite da tempi precisi. La semina in pieno campo è effettuata dal 1° giugno al 15 agosto, mentre il trapianto delle piantine avviene dal 15 giugno al 10 settembre. La raccolta può iniziare a partire dal 1°ottobre. Il disciplinare prevede che, ai fini della qualificazione del prodotto come IGP, le produzioni massime di superficie coltivata non debbano superare i 12.000 kg per ettaro e il peso massimo unitario non possa superare i 0,600 kg di prodotto.

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RADICCHIO VARIEGATO DI CASTEL FRANCO IGP

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RADICCHIO ROSSO DI TREVISO IGP

La coltivazione del Radicchio Rosso di Treviso, nelle sue due tipologie precoce e tardivo, inizia a partire dal 1° giugno con la semina della piantine e si chiude il 31 luglio. La raccolta inizia a partire dal 1° settembre per il precoce e dal 1° novembre per il tardivo. Per acquisire la tipica colorazione rossa della pianta è necessario che la coltura subisca almeno due brinate prima della raccolta. Dopo la raccolta le piante vengono trattate con due tipi diversi di lavorazione a seconda della tipologia a cui appartengono. Il disciplinare ne descrive le caratteristiche all’articolo 5.

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RADICCHIO ROSSO DI TREVISO IGP

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FAGIOLO DI LAMON DELLA VALLATA BELLUNESE IGP

Per coltivare il Fagiolo di Lamon occorre preparare il terreno con un’aratura di almeno 25-30 cm. Il disciplinare prevede che la coltivazione sia di un solo ecotipo per ogni singolo appezzamento e la semina si effettua a circa 3-4 cm di profondità. La concimazione del terreno è composta da sostanza organica, con una modesta aggiunta di fertilizzante chimico. Infine, la raccolta si effettua a mano e in seguito il prodotto può essere conservato sottovuoto.

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FAGIOLO DI LAMON DELLA VALLATA BELLUNESE IGP

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ASPARAGO DI BADOERE IGP

La coltivazione del prodotto ha un ciclo triennale e si svolge in pieno campo o in serra. La prima fase della produzione è rappresentata dalla preparazione delle piantine, la seconda dalla preparazione del terreno e la terza dall’innesto tra Febbraio e Giugno. La raccolta dei turioni inizia dopo 18 mesi e si effettua a mano. La massima resa non potrà superare i 7.000 kg.

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ASPARAGO DI BADOERE IGP

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ASPARAGO BIANCO DI CIMADOLMO IGP

L’Asparago Bianco di Cimadolmo è coltivato su terreni drenati e sabbiosi. La coltura ha un ciclo biennale e prevede la pratica della “pacciamatura”, cioè la copertura del terreno con teli scuri. Questo metodo è necessario per dare all’asparago il suo colore bianco, poiché con l’assenza di luce si blocca il processo di fotosintesi. La raccolta inizia appena è terminato il 3° anno di impianto. I primi turioni si raccolgono intorno al 20 Marzo fino al 31 Maggio.

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ASPARAGO BIANCO DI CIMADOLMO IGP

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ASPARAGO BIANCO DI BASSANO DOP

Il terreno dove è coltivato l’Asparago Bianco deve avere le seguenti caratteristiche: un pH che può raggiungere un massimo di 7,5 e tale analisi deve essere effettuata per ogni nuovo impianto e la preparazione va fatta entro l’autunno di ogni anno. L’impianto con la radice è effettuato entro marzo e aprile e quello con la pianta entro giugno. Il raccolto avviene sempre nel periodo compreso tra la metà di marzo e giugno.

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ASPARAGO BIANCO DI BASSANO DOP