Campania
RUCOLA DELLA PIANA DEL SELE IGP

DESCRIZIONE

La Rucola della Piana del Sele IGP designa le foglie riferibili alla specie botanica Diplotaxis tenuifolia (L.) DC. (fam.Brassicaceae), volgarmente denominata “Rucola selvatica”

Rucola della Piana del SeleIGP

ZONA DI PRODUZIONE

La zona geografica di produzione della Rucola della Piana del Sele IGP comprende alcuni comuni situati nella provincia di Salerno, nella regione Campania.

METODO DI PRODUZIONE

La coltivazione della Rucola della Piana del Sele IGP, è effettuata in tunnel o multi-tunnel, non riscaldati, coperti con film plastico al solo fine di proteggere la coltura dalla grandine e da piogge eccessive che potrebbero causare dannosi ristagni d’acqua. Nel periodo primaverile estivo può essere prodotta anche in pieno campo o sotto reti protettive. La semina viene effettuata impiegando sementi certificate e OGM free con l’impiego di seminatrici di precisione.

È consentita la tecnica del trapianto. Per l’irrigazione si utilizza la tecnica dell’aspersione che è limitata ad alcune specifiche fasi della coltivazione: la prima subito dopo la semina, per assicurare la germinazione del seme e la seconda a germinazione avvenuta. Dopo ogni raccolta, si pratica un’irrigazione allo scopo di favorire il «ricaccio» delle piante.

Il prodotto viene raccolto quando le foglie avranno raggiunto una lunghezza di 8-25 cm. A seconda del periodo, il numero di raccolte può variare da 1 a 10, con una produzione massima, per taglio, di 60 quintali di Rucola/Ha. La raccolta è realizzata mediante l’impiego di apposite macchine raccoglitrici oppure «a mano», mediante l’impiego di appositi falcioni, falcetti e coltelli. Immediatamente dopo la raccolta, il prodotto deve essere collocato in cassette e posto in celle idonee al raffreddamento o in camion refrigerato ad una temperatura compresa tra +2 e +6°C, per la successiva preparazione per il mercato del fresco o per la preparazione delle confezioni di IV gamma.

ASPETTO E SAPORE

All’aspetto la Rucola della Piana del Sele IGP è caratterizzata da foglie larghe 2-5 cm e lunghe 8-25 cm, pennatifide o pennatosette o pennatolobate, con lobi stretti, lunghi fino a 4 cm e denticolati. Esse, inoltre, sono glabre ed opache-glaucescenti. Il segmento apicale è allungato-trilobo e le foglie superiori, se presenti, risultano a segmenti ristretti. La consistenza delle foglie è croccante, il loro aroma si contraddistingue per essere speziato e piccante particolarmente intenso e penetrante, con una accentuata nota di sapidità.

STORIA

I primi accenni storici della coltivazione della rucola nella Piana del Sele si hanno già nel periodo medievale nelle “Opere mediche” attribuibili alla “Scuola medica salernitana” ed in particolare a Costantino l’Africano (1025-1087), medico cartaginese giunto a Salerno nel 1077, autore dell’opera Particulares Dietaela. Come si rileverà alla soglia degli anni ’80 attraverso numerose testimonianze orali e scritte di agricoltori e commercianti locali, la coltivazione della rucola, si è decisamente diffusa come coltivazione tipica di qualità del territorio.

L’aroma della Rucola della Pana del Sele IGP si contraddistingue per essere speziato e piccante particolarmente intenso e penetrante, con una accentuata nota di sapidità che, in molti impieghi, potrebbe fare escludere l’uso del sale nel condimento.

Campania
CILENTO DOP olio EVO

Quando è immesso al consumo, l’olio extravergine Cilento presenta un colore più o meno intenso che varia dal giallo paglierino al verde, unito ad un odore fruttato e leggero con un lieve retrogusto piccante. L’acidità massima totale espressa in acido oleico è pari a 0,70 grammi per 100 grammi di olio.

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I SUOI VINI DOP

I vini IGP/IGT (Indicazione Geografica Tipica) sono: Colli di Salerno, Dugenta, Epomeo, Paestum, Pompeiano, Roccamonfina, Beneventano, Terre del Volturno, Campania, Catalanesca del Monte Somma. Nell’agro di Benevento si produce la DOC Falanghina del Sannio e la DOCG Aglianico del Taburno, mentre l’Aglianico insieme ad altri vitigni del territorio (Greco, Fiano, Piedirosso…) dà vita alla DOC…

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L’Italia è il Paese con il maggior numero di prodotti agroalimentari a denominazione di origine e a indicazione geografica riconosciuti dall’Unione europea. Ben 836 prodotti che contribuiscono a rendere l’Italia un Paese unico al mondo.

Una storia di Controllo e Sicurezza

Il Ministero si impegna quotidianamente, in sinergia con i Consorzi e gli Organi di Controllo, a garantire ai consumatori la qualità prevista nei disciplinari di produzione, attraverso controlli sulla filiera, lotta alla contraffazione, lavoro a fianco dell’intero Ecosistema. INDICAZIONE GEOGRAFICA PROTETTA

Una storia di Cultura e Tradizione

Dietro ognuno di questi prodotti vi è una storia di cultura, tradizione e trasmissione di un sapere antico legato ai territori. Il cibo per il nostro Paese costituisce un patrimonio non solo produttivo, ma anche culturale da esplorare. DENOMINAZIONE DI ORIGINE PROTETTA

Una storia di Qualità e Sostenibilità

Materie di prima scelta, processi ben identificati, eco-sostenibilità, rispetto della biodiversità, sono alcuni degli ingredienti che conferiscono a questi prodotti una qualità unica, riconosciuta da tutto il mondo. SPECIALITÀ TRADIZIONALE GARANTITA

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