BEATA LUDOVICA ALBERTONI, VEDOVA ROMANA

Santa del giorno ricorrenza del 31 gennaio

Beata Ludovica Albertoni -Lorenzo Bernini

Nome: Beata Ludovica Albertoni

Titolo: Compatrona di Roma

Nascita: 1474, Roma

Morte: 31 gennaio 1533, Roma

Tipologia: Commemorazione

“Nel passato fui più di mio marito che di me stessa onde non potei dedicarmi a Te, o Gesù. Ora vivendo tutta me stessa, lascio d’essere mia per essere tutta tua”.

Non è sempre facile nascere in una famiglia nobile: è vero che si ha garantita la sopravvivenza, ma ci sono obblighi, spesso molto pesanti, cui dover sottostare. Lo sapeva bene Ludovica, nata nel 1474 dal patrizio romano Stefano Albertoni e da Lucrezia Tebaldi: appena fu in età da marito dovette rinunciare alla sua vocazione per contrarre matrimonio come ordinato dalla famiglia.

La preghiera come scuola di vita

Ma andiamo per ordine. Ludovica rimase orfana di padre ad appena due anni e poiché la madre si risposò, fu allevata dalla nonna e da alcune zie che la educarono alla formazione culturale e cattolica. A 20 anni dovette sposarsi, contro la sua volontà, con il nobile trasteverino Giacomo della Cetera, dal carattere rude e instabile. Nonostante ciò, Ludovica fu una moglie devota che gli diede tre figlie.

L’abbraccio a “Madonna povertà”

A 32 anni, però, Ludovica rimane vedova e dopo aver vinto una disputa per l’eredità del marito con il fratello di lui, messi da parte i beni divisi tra le figlie, donò i suoi e tutta se stessa interamente ai poveri. Già da tempo frequentava la vicina chiesa di San Francesco a Ripa, guidata nel suo cammino spirituale dai Frati minori che la accompagnarono nella decisione di farsi Terziaria francescana.

Sulle orme del Poverello Ludovica s’impegnò particolarmente per strappare le giovani dalla strada e dall’ignoranza, educandole personalmente e insegnando loro un mestiere onesto con cui mantenersi. Nel 1527, durante il sacco di Roma da parte dei Lanzichenecchi, si prodigò molto per aiutare il popolo romano, aprendo perfino le porte della sua abitazione e guadagnandosi l’appellativo di “Madre dei poveri”.

La devozione dei romani

Spentasi all’età di 60 anni e sepolta, come da sua volontà, nella Cappella di Sant’Anna nella chiesa di San Francesco a Ripa a Trastevere, fu immediatamente venerata dai romani che ne conoscevano la fama di bontà ma anche gli episodi di estasi e levitazione che il Signore in vita aveva voluto donarle, tanto che proprio come una mistica volle raffigurarla l’artista Gian Lorenzo Bernini nella sua celebre statua, capolavoro della scultura barocca. Fu beatificata da Clemente X nel 1671 e oggi è venerata come Compatrona di Roma.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Roma, beata Ludovica Albertoni, che, dopo avere educato cristianamente i figli, alla morte del marito, entrata nel Terz’Ordine di San Francesco, portò aiuto ai poveri, scegliendo di divenire da ricca poverissima.

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