Asparago

Asparagi

L’ asparago, Asparagus officinalis (LILIACEE), ha molte varietà: il D’Argenteuil precoce e tardivo, il Mary Washington, il Giant Mammouth e il Grosso di Erfurt.

Il clima ideale per l’asparago

L’asparago è una pianta rustica resistente sia al freddo sia alle temperature elevate. I migliori risultati si registrano nelle zone a clima temperato.

Il terreno ideale per l’asparago

Predilige i terreni sciolti, sabbiosi, ricchi di calcio, ben drenati, ma privi di scheletro poiché la presenza di sassi e ghiaia ostacola il regolare sviluppo dei turioni.

Concimazione e cure colturali per l’asparago

L’asparago è un ortaggio poco esigente, in grado di garantire un buon raccolto anche in terreni poco fertili. In genere sono sufficienti 30 kg di compost o di letame maturo per ogni 10 mq di coltura, da interrare alla fine dell’inverno durante i lavori d’impianto dell’asparagiaia e negli anni successivi. Nei terreni poveri di calcio, il fabbisogno di questo elemento potrà essere soddisfatto spargendo al momento dell’impianto calcinacci di demolizione (1 kg/10 mq) o litotamnio (0,5 kg/10 mq). Nei terreni sciolti, con andamento stagionale asciutto è utile somministrare irrigazioni di soccorso e zappature superficiali per eliminare le infestanti.

Come piantare l’asparago SEMINA – Luna calante

Si piantano gli spicchi con la punta verso l’alto, impianto 15×15 – 40 piante mq. – prerefrigerazione degli spicchi per aumentare la precocità. A seconda della tecnica colturale, si può ottenere l’asparago bianco, il cui sviluppo avviene interamente sottoterra, l’asparago verde, che compie l’ultimo ciclo del suo sviluppo al di fuori del terreno, l’asparago semi-bianco (rossastro o violetto) che rappresenta una via di mezzo. Per l’impianto dell’asparagiaia si utilizzano le zampe di un anno acquistate presso i vivai.

A fine estate si eseguono una lavorazione profonda del terreno e l’interramento del concime organico, del letame o del compost. In autunno si preparano le fosse d’impianto profonde da 15 a 30 cm e larghe da 45 a 80 cm a seconda che si tratti di un’asparagiaia a file semplici o binate. A seconda delle regioni, la messa a dimora avviene da febbraio ad aprile. La distanza tra una zampa e l’altra varia da 35-40 cm (asparagiaia a file semplici) a 40-50 cm (asparagiaia a file binate). Le zampe vanno sistemate per favorirne l’assestamento con le radici orientate nel senso della fila.

Asparago selvatico

Avvicendamenti e consociazioni dell’asparago

Una volta esaurita l’asparagiaia è opportuno attendere almeno 7-8 anni prima di impiantarne un’altra sullo stesso terreno. Per prevenire il mal vinato si consiglia di coltivare il porro prima dell’impianto dell’asparagiaia; per la stessa ragione non è consigliabile coltivare l’asparago dopo l’erba medica, il trifoglio, la patata e la bietola. Nei primi due anni d’impianto risulta vantaggiosa la consociazione con lattuga, cetriolo, insalata da taglio, prezzemolo e pomodoro.

Quando e come raccogliere l’asparago

Durante il primo anno d’impianto i turioni non vanno raccolti: si lasciano allungare e ramificare fino alla formazione dei fiori e poi dei frutti.

Il secondo anno si può procedere a una limitata raccolta (4-5 turioni per ogni zampa) risparmiando le piante più deboli. La prima raccolta significativa si ha solo al terzo anno e si svolge per circa due mesi. Dal quarto al sesto anno la produzione di turioni aumenta gradualmente e quindi si stabilizza tra il settimo e il dodicesimo anno, dopo il quale l’impianto riduce progressivamente la sua produttività fino a diventare non più conveniente dopo il quindicesimo anno.

Messa a dimora dell’asparago

Le fosse per la messa a dimora delle “zampe” (rizomi) si preparano in autunno, scavando solchi profondi 15-30 cm e larghi 45-80 cm, a seconda che si tratti di un’asparagiaia a file semplici oppure binate.

Le principali avversità dell’asparago

Le mosche dell’asparago scavano gallerie nei germogli fino ai turioni, dove si impupano; ne deriva la deformazione dei turioni o la morte della pianta per disseccamento nel corso dell’estate.

Aglio

Originario dell’Asia, l’aglio (Allium sativum L.) è coltivato in tutte le zone temperate. Si produce interrando i bulbilli a circa 30 cm di distanza l’uno dall’altro, da gennaio a marzo, in terreno ben concimato, molto soffice, arenoso e ben permeabile.

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Porro

Il porro (Allium porrum) è una pianta orticola della famiglia delle lilliacee, molto interessante da coltivare per via dei suoi numerosi utilizzi in cucina e perché si raccoglie quasi tutto l’anno ed è quindi perfetto come ortaggio invernale, resiste bene al gelo in un periodo in cui l’orto resta spesso vuoto.

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Cetriolo
Coltivazione BIO

La coltivazione del cetriolo (Cucumis sativus L.) soprattutto negli orti familiari può fornirci buoni raccolti di questo prodotto da consumare fresco o, per alcune varietà, da lavorarlo come sottaceto. È una pianta abbastanza semplice da coltivare, che necessita comunque di frequenti irrigazioni e di un’attenta coltivazione.

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