Asparago di Arcole PAT Veneto

 Prodotto Agroalimentare Tradizionale del Veneto

Asparago di Arcole, asparago bianco di Arcole.

I turioni dell’asparago di Arcole sono bianchi e con apice ben serrato. Hanno una lunghezza media di 18-22 cm e un diametro medio al centro di circa 10 mm. Viene praticata una sezione alla base che deve essere il più possibile netta e perpendicolare all’asse longitudinale. Inoltre i turioni alla commercializzazione si devono presentare interi, sani, privi di danni, ammaccature, odore o sapore estranei.

La coltura dell’asparago si sviluppa in più anni, seminandoli all’aperto in appositi semenzai. I rizomi (radici sotterranee) detti “zampe” vengono trapiantati, dopo 8-20 mesi, nel terreno ben sminuzzato che viene poi preparato a “motte” (cumuli di terra). Per permettere la formazione di turioni completamente bianchi, le “zampe” vengono coperte da cumuli di terra di 30-40 cm che vengono pacciamati con un film plastico nero che impedisce alla luce di fi ltrare.

Il raccolto avviene nei mesi di aprile maggio dopo due o tre anni. La raccolta è l’operazione più delicata e richiede un elevato grado di specializzazione e molta esperienza. I turioni, infatti, sono completamente interrati e dal terreno fa capolino solo un accenno di apice vegetativo. Il raccoglitore penetra il terreno con uno strumento apposito e delicatamente taglia alla base il turione che si può così estrarre dalla motta. È una operazione che si esegue “tutta alla cieca”, con il rischio concreto di danneggiare il turione o addirittura la “zampa” e quindi anche la produzione futura.

I turioni raccolti sono confezionati in mazzi omogenei di circa 1 kg. Gli asparagi sono diuretici e hanno molteplici usi culinari. Possono venire consumati crudi in insalate miste ma è consigliabile cucinarli a vapore in modo da ridurre al minimo il rischio di perdita dei valori nutritivi, e per conservarne intatto il sapore. Possono essere saltati al burro, o usati come condimento in minestre, zuppe e creme, inoltre sono ottimi per i risotti.

Tradizionalità

La coltivazione dell’asparago di Arcole era, sino alla fine degli anni ‘60, particolarmente abbondante nella vallata dell’Alpone, poi soppiantata in favore dei vigneti atti a produrre il vino “Bianco di Soave DOC”. Di conseguenza la coltura dell’asparago venne spinta a diffondersi pochi chilometri più a sud, nel comune di Arcole, trovando terreni ideali, in quanto sciolti, profondi e freschi. Qui la maggior parte della popolazione era ancora dedita all’agricoltura, con colture tradizionali. L’industrializzazione era però alle porte, il territorio d’Arcole subì notevoli trasformazioni e mutarono anche le colture. Da questa situazione l’asparago, ha tratto notevoli vantaggi raggiungendo risultati impensabili e consensi da parte dei produttori. Questa coltura ha giovato anche all’equilibrio sociale e lavorativo della zona, contrastando il fenomeno dell’abbandono della coltivazione della terra e offrendo la possibilità di integrare il reddito familiare gestendo l’asparagiaia anche a tempo parziale.

Territorio interessato alla produzione Provincia di Verona, in particolare i comuni di Arcole, S. Bonifacio, Veronella e Albaredo d’Adige

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