Area Marina Protetta PUNTA CAMPANELLA CAMPANIA

L’area naturale marina protetta Punta Campanella è una riserva marina istituita nel 1997. È situata nella parte sud della città metropolitana di Napoli, e si estende su una superficie in mare di oltre 1500 ettari, tra il comune di Massa Lubrense e il comune di Positano (SA). La riserva protegge circa 40 km di costa ed il mare antistante. È classificata come Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo

Punta Campanella

Punta Campanella, o Punta della Campanella, è l’estrema propaggine della penisola sorrentina sulla costa tirrenica italiana. Ricade nel comune di Massa Lubrense, frazione Termini e nel comune di Positano, in costiera amalfitana.

Punta Campanella è separata dalla Bocca Piccola dall’isola di Capri. È sovrastata dal Monte San Costanzo di 497 metri, che fa parte della catena dei Monti Lattari, e ad est è delimitata dalla Baia di Jeranto.

PROMONTORIO ATENEO

Punta Campanella era chiamata dai greci promontorio Ateneo. I greci vi edificarono un tempio alla dea Atena la cui fondazione mitica è attribuita a Ulisse (Strabone, V, 247). I romani praticarono sul luogo il culto della dea Minerva.

La presenza del tempio è attestata dalle fonti letterarie: sappiamo che nel 172 a.C., a Roma, il collegio dei decemviri decretò che, per espiare certi prodigi, si dovessero compiere sacrifici, oltre che sul Campidoglio, in Campania al tempio di Minerva. Ancora, il tempio compare anche nella Tabula peutingeriana.

 Per quanto riguarda l’archeologia, i ruderi tuttora visibili intorno alla torre saracena sono, con buone probabilità, dei resti del basamento di un tempio posto a sud della torre; più in basso, uscendo dal crepaccio, ai piedi dello strapiombo roccioso si è rinvenuta, non molti anni or sono, un’iscrizione in lingua osca scolpita direttamente sulla roccia, che fa riferimento al Templum Minervae soprastante; inoltre, i rinvenimenti nella zona di frammenti di ceramica, di monete e di terrecotte figurate di età preromana provengono sicuramente da una stipe votiva, riferibile con ogni probabilità proprio al santuario di Atena.

Ma sulla posizione del santuario di Minerva a Punta Campanella la discussione rimane aperta. I resti di cinque terrazzamenti posti a Nord della torre sono da attribuirsi, con ogni probabilità, ad una villa che, data la sua posizione (la Villa Iovis di Capri è proprio di fronte), doveva essere di proprietà imperiale.

Purtroppo, ben poco è rimasto di questo complesso a causa dell’esposizione agli agenti atmosferici e, soprattutto, per via delle batterie poste dai Francesi al tempo di Murat per evitare lo sbarco degli Inglesi a Capri.

TORRE DI MINERVA

Oggi sul promontorio sorge la Torre di Minerva, fatta costruire da Roberto d’Angiò nel 1335, e rifatta nel 1566. La torre aveva una funzione di allarme in caso di attacchi di pirati e faceva parte di una serie di torri di avvistamento costruite lungo tutta la penisola sorrentina. Sulla torre veniva fatta suonare una campana in caso di allarme e questo, molto probabilmente, è l’origine del nome di Punta Campanella.

Secondo una leggenda, dei pirati, sbarcati a Sorrento, avevano trafugato tutto dalla chiesa di Sant’Antonino abate, persino le campane. Quando i pirati, che stavano scappando, si trovarono a Punta Campanella (secondo la tradizione il 14 febbraio, giorno di San Valentino), essi furono colti da una tempesta, che affondò la nave. Si dice anche che ogni anno, il giorno di San Valentino, la campana rubata, che diede il nome alla punta, rintocchi dal fondo del mare.

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