
Architettura del Quattrocento – Il classicismo rinascimentale
Nell’Architettura rinascimentale vengono riproposti gli elementi strutturali e formali del linguaggio classico e soprattutto nel CInquecento, col crescere delle dimensioni e della sontuosità degli edifici, si fa ampio ricorso agli Ordini classici per decorare superfici e strutture con lesene, semicolonne e colonne: viene applicata di frequente la classica sovrapposizione degli ordini( dorico, ionico, corinzio) e con Bramante e Michelangelo le forme classiche vengono utilizzate in modo libero e innovativo con l’intento di ottenere potenti effetti plastici e scenografici.

I fusti delle colonne e lesene rinascimentali sono per lo più lisci, ma si hanno anche numerosi esempi di colonne ornate con rilievi (fregi vegetali) o a bugnato, e di lesene ornate da rilievi a candelabro con motivi (trofei, vasi, festoni, mascheroni e sviluppi vegetali) di ispirazione classica. Il tema del capitello (in particolare quello corinzio) viene spesso reinterpretato con una certa libertà, e altrettanto avviene per le trabeazioni, le cui modanature sono disegnate nei modi più diversi.
Si elabora un nuovo linguaggio formale fondato sul recupero dei valori estetici e strutturali dell’antichità classica, sulla sperimentazione e l’invenzione di nuove soluzioni tecniche e sulla nuova concezione spaziale basata sulla prospettiva.
La visione prospettica si traduce, nell’architettura, in una ricerca di prospettive visive e nel rigore geometrico con cui viene strutturato lo spazio in rapporto ad un particolare punto di vista.
La teoria delle proporzioni consiste nell’applicare un sistematico rapporto di misura fra gli elementi di una costruzione e fra i diversi elementi ed il tutto; si fonda sul modulo ( misura-base assunta come riferimento) cui rapportare l’intera costruzione e le sue parti.
VITRUVIO è l’autore cui gli architetti del Rinascimento si riferiscono per ristabilire i modi e le forme dell’architettura classica. Architetto e teorico dell’architettura vissuto nel I secolo a.C., è l’autore del “De Architectura“, un trattato in dieci libri, che fu famosissimo nell’antichità, e nel quale vengono sviluppati gli argomenti e le concezioni della cultura antica rispetto all’architettura. La riscoperta del testo di Vitruvio avvenne nel 1414 nell’Abbazia di Cassino e impresse nuovo impulso allo studio e all’approfondimento teorico dell’Architettura Classica.
Diversi i trattatisti rinascimentali che aderirono alle concezioni classiche esposte da Vitruvio. Da ricordare LEON BATTISTA ALBERTI che scrisse un suo trattato intitolato, come il testo vitruviano, De re aedificatoria.


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