Libero Andreotti (Pescia, 1875 – Firenze, 1933) è stato uno scultore e disegnatore italiano, tra i principali interpreti della scultura italiana tra Ottocento e Novecento. La sua arte si distingue per un equilibrio tra la tradizione classica e l’innovazione moderna, con particolare attenzione alla purezza formale e alla grazia delle figure.
Nato in una famiglia modesta, iniziò lavorando come apprendista in botteghe artigiane e fabbriche di ceramica. Trasferitosi a Parigi nel 1899, entrò in contatto con le avanguardie artistiche e i principali artisti dell’epoca. Tornò in Italia nel 1907, stabilendosi a Firenze, dove sviluppò uno stile scultoreo che univa influenze rinascimentali con sensibilità moderne.
Andreotti è noto per la capacità di fondere tradizione e modernità. Temi ricorrenti nelle sue opere includono figure religiose, allegorie e scene quotidiane. Tra le sue creazioni più celebri ricordiamo:
- Monumento ai Caduti di Milano (1927), che celebra i sacrifici della Prima Guerra Mondiale con solennità e realismo;
- numerosi busti e statue femminili che esaltano la grazia del corpo umano;
- la scultura religiosa San Francesco (1926), che esprime spiritualità e semplicità formale.
Andreotti è ricordato per aver recuperato un senso di classicità nella scultura italiana, anticipando il ritorno alla figurazione che caratterizzò il Novecento. Le sue opere, intrise di eleganza e armonia, hanno influenzato generazioni di artisti, dimostrando come la tradizione possa essere reinterpretata in chiave moderna senza perdere la sua essenza.
La Nike di Samotracia al Museo del Louvre
Itinerari culturali / Teseo e il Minotauro
Il soggetto mitologico è tratto dalle Metamorfosi del poeta latino Ovidio. Nell’antica leggenda viene narrata la storia di Teseo, l’eroe greco che con l’aiuto di Arianna riuscì a penetrare nel labirinto di Cnosso e a uccidere il Minotauro, una mostruosa creatura con la testa di toro e il corpo di uomo.