L’arte dell’Anatolia ha una storia antichissima che risale a diverse civiltà e imperi che fiorirono in questa regione, situata nell’odierna Turchia. Essendo un crocevia tra Oriente e Occidente, l’Anatolia ha visto la fusione di molte influenze culturali e artistiche, che si sono riflesse nella sua ricca produzione artistica. Di seguito, esploreremo alcune delle principali fasi e contributi artistici delle civiltà anatoliche.
1. Civiltà Preistoriche
L’Anatolia fu abitata fin dal Neolitico, e uno dei siti più noti di questo periodo è Çatalhöyük, un vasto insediamento urbano che risale a circa 7.500 anni fa. Le sue decorazioni murali, sculture votive, e figurine di divinità femminili, come la Dea Madre, sono esempi importanti di arte preistorica. La scoperta di queste opere ha fornito una visione unica della vita quotidiana e delle credenze spirituali di una delle prime comunità agricole.
2. L’arte degli Ittiti (1700-1200 a.C.)
Gli Ittiti furono una delle grandi civiltà dell’Anatolia antica. La loro arte è famosa soprattutto per le imponenti sculture monumentali, le rilievi in pietra e l’architettura. A Hattusa, la capitale dell’impero ittita, si possono trovare opere come la Porta dei Leoni e la Porta delle Sfingi, che dimostrano l’abilità degli ittiti nella lavorazione della pietra. Le rappresentazioni figurative di divinità, re e scene di vita quotidiana sugli altorilievi, come quelli del santuario rupestre di Yazılıkaya, sono tra i capolavori più noti. Questi rilievi illustrano il pantheon ittita e rituali religiosi.
3. Arte Frigia (1200-700 a.C.)
I Frigi, successori degli Ittiti, lasciarono un’impronta artistica distinta, soprattutto nelle sculture rupestri e nei tumuli funerari. Il sito più famoso è quello di Gordio, la capitale frigia, dove si trovano grandi tombe e reperti come il leggendario nodo di Gordio. Le loro opere in legno, tessuti e metallo, come i carri, rivelano una grande maestria artigianale. I rilievi e le decorazioni dei templi e dei monumenti funerari mostrano anche una forte influenza religiosa, centrata sulla figura della dea Cibele.
4. Lidia, Urartu e Arte Achemenide (1200-500 a.C.)
Gli stati anatolici più tardi come i Lidi e gli Urartei produssero opere d’arte influenti. La Lidia, famosa per essere il luogo di nascita della moneta, sviluppò arti decorative e metallurgia. L’arte lidia è evidente nelle splendide tombe come il tumulo di Alyattes vicino a Sardis. L’arte degli Urartei, che dominavano l’Anatolia orientale, è caratterizzata dalla creazione di splendidi bronzi, armi e architetture come le fortezze di Van e Tushpa. Durante l’epoca dell’impero Achemenide, l’arte anatolica subì l’influenza persiana, con l’uso di rilievi reali e monumentali, simili a quelli di Persepoli.
5. Arte Greco-Anatolica e Ellenistica
Con l’arrivo dei coloni greci e poi con l’impero di Alessandro Magno, l’arte dell’Anatolia subì un’importante trasformazione, assorbendo elementi dello stile greco. L’Anatolia divenne una delle culle dell’arte ellenistica, con importanti città come Efeso, Pergamo e Mileto che prosperarono in questo periodo. Il Grande Altare di Pergamo è uno degli esempi più celebri di arte ellenistica in Anatolia, con i suoi magnifici rilievi che rappresentano la battaglia tra dei e giganti (Gigantomachia). Le città ellenistiche in Anatolia sono anche note per i loro teatri, templi e statue monumentali.
6. Arte Romana e Bizantina
L’Anatolia divenne parte dell’Impero Romano nel II secolo a.C., e l’arte romana ebbe un impatto significativo, visibile soprattutto nell’architettura urbana e nelle sculture. Efeso, con il suo splendido Teatro e la Biblioteca di Celso, ne è un esempio straordinario. Le città romane in Anatolia vantavano templi, terme, archi trionfali e vie colonnate. Successivamente, durante l’Impero Bizantino, l’arte cristiana fiorì con la costruzione di chiese e monasteri, arricchiti da mosaici e affreschi. Il monastero rupestre di Göreme, in Cappadocia, è un capolavoro dell’arte bizantina, con le sue chiese scavate nella roccia ricche di pitture sacre.
7. Arte Selgiuchide e Ottomana
Dopo la conquista dell’Anatolia da parte dei Selgiuchidi nel XI secolo, lo stile artistico si trasformò con l’introduzione dell’arte islamica. Le moschee, le madrase e i caravanserragli costruiti dai Selgiuchidi sono caratterizzati da intricati motivi geometrici, arabeschi e decorazioni in piastrelle smaltate. Con l’arrivo degli Ottomani nel XIV secolo, l’arte dell’Anatolia raggiunse nuovi vertici. Le opere architettoniche di Mimar Sinan, come la Moschea di Solimano a Istanbul, sono celebri per la loro grandezza e raffinatezza. L’arte ottomana si esprime anche attraverso la calligrafia, la ceramica (come le famose piastrelle di İznik) e la miniatura.
L’arte dell’Anatolia è una fusione straordinaria di culture e stili, risultato della sua posizione strategica tra Oriente e Occidente. Dall’arte preistorica e delle grandi civiltà antiche, fino al periodo islamico e ottomano, essa ha contribuito in modo significativo al patrimonio artistico globale, lasciando un’eredità di monumenti e opere di grande valore storico e culturale.
La Madonna di Senigallia di Piero della Francesca
La Madonna di Senigallia è un dipinto a olio su tavola di noce (61×53,5 cm), realizzato dal pittore Piero della Francesca e conservato nella Galleria Nazionale delle Marche. La datazione è molto incerta, oscillante tra il 1470 e il 1485, e il nome dell’opera deriva dalla collocazione più antica conosciuta, la chiesa di Santa Maria delle Grazie di Senigallia.
I 4 musei da vedere vicino alla stazione di Milano Centrale
Adler, Dankmar
Dankmar Adler (1844-1900) è stato un influente architetto e ingegnere americano di origine tedesca. È noto soprattutto per la sua collaborazione con Louis Sullivan, con cui ha progettato numerosi edifici iconici che hanno avuto un impatto duraturo sull’architettura americana, in particolare a Chicago.