Zuppa di pesce alla gallipolitana PAT Puglia

Questa zuppa, viene considerata la diretta discendente della cosiddetta “zuppa bruna”,  l’antico brodetto degli antichi greci, che ovviamente, negli ultimi secoli, si è arricchita del pomodoro. Ciò che più la contraddistingue e la rende originale è quella spruzzatina d’aceto finale, che ha il compito di rinfrescarne il gusto ed esaltarne il sapore;  proprio questo è l’elemento di originalità su cui tutti gli autori di testi di gastronomia salentina concordano

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Aglione della Valdichiana PAT Toscana

Si tratta di un aglio gigante dal caratteristico aroma privo di allina e dei suoi derivati, ed ha un caratteristico profumo piccante, molto più delicato di quello dell’aglio tradizionale. È di colore bianco tendente all’avorio con forma quasi sferica leggermente schiacciato ai poli, possiede generalmente al suo interno sei bulbilli che si presentano separati e di grandi dimensioni. Questo tipo di aglio può raggiungere anche il peso di 800 grammi. L’Aglione della Valdichiana è una pianta utilizzata nella tradizionale cucina toscana, in particolare della Valdichiana, per le sue particolari proprietà organolettiche, il sapore dolciastro e l’alta digeribilità poiché non contiene allina.

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Art. 6 Regolamento (UE) sul ripristino della NATURA Energia da fonti rinnovabili

REGOLAMENTO (UE) 2024/1991 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO
del 24 giugno 2024
sul ripristino della natura e che modifica il regolamento (UE) 2022/869

OBIETTIVI E OBBLIGHI DI RIPRISTINO

Energia da fonti rinnovabili

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Marroni della Valrovina PAT Veneto

La selezione del castagno da frutto dalla specie selvatica si deve ai Romani, che lo diffusero sulle montagne di tutta la penisola. Questo frutto ha da sempre rappresentato un pilastro dell’economia montana, sia come fonte alimentare sia per la produzione di ottimo legname. La castanicoltura ha tuttavia subito un certo declino a causa dello spopolamento delle montagne nel corso dell’ultimo secolo, ma nei luoghi dove i montanari hanno continuato a curare le piante, controllando il proliferare del sottobosco e potando i castagni, la produzione di questo frutto è continuata conservando inalterate le sue caratteristiche tradizionali. Nel vicentino, la zona della Valrovina attorno a Bassano è, a tutt’oggi, una delle più famose per la castanicoltura e la produzione di marroni molto apprezzati e ricercati.

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Marrone feltrino PAT Veneto

Il territorio feltrino, che comprende la parte occidentale della valle del Piave, presenta pendii non eccessivamente elevati e costituisce una zona di raccordo tra l’area dolomitica e quella prealpina. In quest’area la castanicoltura è presente sin dai tempi degli insediamenti romani e le castagne sono state per secoli tra gli alimenti base della dieta degli abitanti della zona e ancora oggi sono apprezzate e coltivate. Nel 1996 si è costituito il “Consorzio Tutela Morone e Castagno del Feltrino”, con lo scopo di tutelare il “Morone” e difendere il castagno diffuso in quest’area. Tra gli obiettivi si mira a migliorare le condizioni agronomico-colturali del patrimonio castanicolo esistente; diffondere nuovi impianti e recuperare i castagneti attraverso il risanamento e la conservazione delle piante adulte; aumentare la valorizzazione turistica e ambientale delle aree castanili; assicurare l’aggiornamento professionale dei produttori e soprattutto la certificazione dei marroni a livello locale, nazionale ed europeo.

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L’orto dei frutti dimenticati, ViVi green!

Tra i tanti orti e giardini sparsi per l’Italia, dedicati ai frutti antichi, ve ne è uno molto particolare. È “L’Orto dei frutti dimenticati”, nato nel 1990 da un’idea del poeta Tonino Guerra, e si trova a Pennabilli, in provincia di Rimini. Nell’orto si trovano alberi da frutto un tempo molto diffusi negli orti delle case contadine delle campagne appenniniche, ma che oggi, non essendo più coltivati, vanno scomparendo.

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