Con i suoi 360 km di acque navigabili che collegano il Mediterraneo e l’Atlantico e le sue 328 strutture (chiuse, acquedotti, ponti, gallerie, ecc.), la rete del Canal du Midi, costruita tra il 1667 e il 1694, è una delle più straordinarie realizzazioni di ingegneria civile dell’era moderna, che ha aperto la strada alla rivoluzione industriale. La preoccupazione per l’estetica architettonica e per i paesaggi creati che animarono il suo progettista, Pierre-Paul Riquet, ne fecero non solo un’impresa tecnica, ma anche un’opera d’arte.
View More Canal du Midi – FranciaGiorno: 14 Agosto 2024
Fragole delle Dolomiti bellunesi PAT Veneto
Le fragole hanno da sempre suscitato l’interesse del contadino e del montanaro che, potendone disporre senza sforzo o impegno per la loro coltivazione in quanto specie spontanee, ha imparato a servirsene. Il suo consumo è testimoniato nell’area dolomitica bellunese da innumerevoli ricette per la produzione soprattutto di dolci, torte, crostate, succhi e confetture.
View More Fragole delle Dolomiti bellunesi PAT VenetoAlmqvist Osvald
Osvald Almqvist ha lasciato un’impronta significativa sull’architettura pubblica in Svezia, contribuendo a definire il paesaggio architettonico del paese con i suoi progetti funzionali e modernisti. La sua opera riflette una dedizione ai principi del funzionalismo, con un focus su utilità, efficienza e un’estetica sobria, che continua a influenzare l’architettura scandinava contemporanea.
View More Almqvist OsvaldCardo selvatico, Cynara cardunculus L.
La Cynara cardunculus è una pianta dalle molteplici virtù, che unisce un alto valore alimentare e medicinale a un’importanza ecologica e agronomica. La sua rusticità e la capacità di adattarsi a vari ambienti la rendono una risorsa preziosa sia per l’agricoltura sostenibile che per la cucina tradizionale. Che venga coltivata per il suo uso alimentare, come pianta ornamentale, o per il suo potenziale industriale, il cardo rappresenta un esempio straordinario di come le piante possano offrire molteplici benefici.
View More Cardo selvatico, Cynara cardunculus L.Alma-Tadema Sir Lawrence
Lawrence Alma-Tadema ha lasciato un segno indelebile nell’arte vittoriana e nel modo in cui le civiltà antiche sono state rappresentate nell’immaginario moderno. Le sue opere, con la loro bellezza e precisione, continuano a essere celebrate per la loro capacità di trasportare lo spettatore in un mondo idealizzato di eleganza e splendore.
View More Alma-Tadema Sir LawrenceItinerari enogastronomici da Alba a Cherasco
L’itinerario che ci apprestiamo a conoscere è uno tra i più vocati nella produzione vitivinicola con vini importanti, legati alla denominazione astigiana come il Moscato, il Grignolino, la Barbera, il Freisa. Iniziamo quindi da Cocconato, comune situato sulle colline astigiane all’altezza di 491 metri, conosciuto come la Riviera del Monferrato per il suo particolare microlima, dove possiamo degustare la pregiata Robiola di Cocconato, un formaggio di latte vaccino a pasta cruda dal sapore dolce in compagnia con un buon calice di Barbera.
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La coltivazione delle fave nell’area dolomitica bellunese ed il suo utilizzo, sottoforma di prodotto decorticato, vantano una salda e comprovata tradizione secolare. Numerose sono le citazioni in testi, libri e riviste sia dal punto di vista storico che culinario ed altrettanto importante è la documentazione fotografica e la ricerca etno-botanica. Merita di essere citato il quaderno numero 5 -“Fava, patata, fagiolo, papavero: sistemi e tecniche tradizionali di coltivazione e di utilizzazione nel bellunese” a cura di Daniela Perco (Comunità Montana Feltrina e Centro per la Documentazione della coltura popolare). In esso sono riportate, in appositi capitoli, decine di citazioni di storici e interviste, che testimoniano la presenza secolare della coltivazione della fava nel bellunese. Di recente, alcuni produttori attenti alle tradizioni stanno riproponendo la coltivazione di questa speciale e caratteristica leguminosa.
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La presenza e la tipicità della “fasola posenata” è testimoniata dalle voci e dalle cure di persone anziane che ne tramandano la sua coltivazione da numerose generazioni. I fagioli nella zona di Posina, infatti, sono coltivati da secoli per l’autoconsumo familiare e hanno sempre mantenuto un’importanza non secondaria nell’economia domestica e nell’alimentazione degli abitanti della zona. Anche la pianta trova una sua utilità in quanto, avendo un fiore rosso intenso, ancora oggi viene posta intorno alle altre colture per spaventare eventuali animali, soprattutto caprioli (anche il gusto delle foglie contribuiva in questo senso). La “fasola posenata” tiene molto bene la cottura e non si disfa. Si mangia spesso in insalata con aglio, prezzemolo e olio ma si adatta ad accompagnare magnificamente il riso e le tagliatelle fatte in casa.
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Il fagiolo ha sempre avuto un ruolo importante nell’alimentazione. I fagioli d’America furono importati in Europa dagli spagnoli e i loro semi furono donati da papa Clemente VII ad un umanista bellunese, Piero Valeriano (pseudonimo di Giovanni Pietro Dalle Fosse 1477-1558) affinché ne diffondesse la coltura. Il Valeriano avviò, a quanto pare tra il 1528-29, la coltivazione nel bellunese (e in particolare a Lamon e nel Feltrino) da dove si diffuse in tutto il Veneto incrociandosi senz’altro anche con le specie già presenti formando quelle specie “autoctone”.
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